Archivio della categoria: vita all’aria aperta

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Gita alla Fattoria Silverado

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Oggi voglio raccontarvi una storia.

La storia di due persone, Enzo e Ilaria, che con la loro famiglia hanno creato un luogo magico, un posto dove ci si sente circondati da amore, dove gli sconosciuti si sorridono e mangiano condividendo lo stesso tavolo, dove anche gli adulti giocano insieme ridendo forte, tornando bambini.

Questo posto si chiama FATTORIA SILVERADO e si trova a Maissana, in provincia della Spezia, 18 ettari di natura, dove gli animali vivono liberi e i bambini – e gli adulti! –  possono scoprire la natura e imparare a rispettarla.

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Silverado è fattoria didattica accreditata, con corsi per grandi e piccini, tra orto, governo degli animali, percorso con insegnante qualificata di madrelingua inglese, corsi di equitazione.

E’ divertimento, con la caccia al tesoro, la piscina e le battaglie d’acqua, il karaoke.

Gli animali hanno a disposizione grandi spazi e molti di loro girano liberamente all’interno della fattoria, così durante il pranzo sono presenze fisse le caprette, dopo una discesa sullo scivolo la maialina Peppa reclama una carezza e durante una passeggiata in attesa della cena è d’obbligo una grattatina ai cavalli.

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Accompagnati da una persona dello staff si effettua un giro della fattoria e si scopre qualcosa della vita di pecore, capre, galline, papere, conigli, i bambini possono dare loro da mangiare e raccogliere le uova deposte.

 

La fattoria è sempre aperta e la visita è gratuita, ovviamente i corsi, i laboratori e il ristorante sono a pagamento, con prezzi onesti e i vari servizi offerti sono davvero meritevoli.

 

Si può visitare virtualmente la fattoria sul loro sito http://www.fattoriasilverado.it/
Potete trovare altre gite interessanti sul nostro gruppo Facebook Le Econome in Vacanza: hotel, case, con bambini all’avventura!

 

 

Articolo di: Marta B.
Foto di: Noemi Del Medico

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Le Econome in Vacanza: Sentiero Terz’Alpe (Lombardia)

Piccole passeggiate per piccoli camminatori!

Estate, tempo non solo di mare, ma anche di montagna. Vi parlerò qui di un itinerario adatto a piccoli camminatori, suggestivo ma semplice e di grande soddisfazione! È una gita da fare in giornata con un bel pranzo al sacco da gustare sui prati.

LOMBARDIA – CANZO – Rifugio Terz’alpe

DIFFICOLTA’: facile per adulti, medio per bambini (dai 5 anni senza aiuto)
DISLIVELLO: 310 metri circa
DURATA: 2 ore con i bambini, 1 ora adulti.

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Il sentiero che vi consiglio è quello indicato nella cartina riepilogativa, che passa nel bosco costeggiando il fiume. Il numero del sentiero è il 2 A mio parere il più bello e vario. Se arrivate presto al mattino (entro le 9.00-9.30) potete parcheggiare alle fonti di Gajum, soluzione che consiglio dato che almeno eviterete una buona mezz’ora di strada asfaltata a piedi.

Arrivati al parcheggio seguire il sentiero di ciottoli sulla destra, è il Sentiero Geologico Giorgio Achermann, quello che costeggia il fiume. La prima parte ha alcune stazioni geologiche con spiegate rocce e massi con depositi interessanti di varie epoche. Si può scendere al fiume e sempre nella prima parte sono anche tanti i posti dove ci si può già fermare a pucciare i piedi in acqua.

Dopo circa 30 minuti si incontra una deviazione sulla destra per il Santuario di San Miro al Monte. Sono circa 15 minuti in salita non ripida, il monastero è grazioso, situato accanto a un ramo del torrente che crea salti e c’è anche una fontana in cui ristorarsi. Se decidete di salire, poi ritornate sul sentiero originale.

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Proseguendo sempre lungo il fiume, il sentiero si addentra nel bosco con ponticelli e salite alternate a parti più pianeggianti. A un certo punto sulla destra vi troverete la marmitta dei giganti, una cavità con acqua turchese scavata nella roccia.

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L’ultima parte è piuttosto ripida (pensando ai bambini, per noi adulti è un normale sentiero di montagna) e finisce con una scalinata che però ripaga con i prati del rifugio Terz’alpe, dove potrete fare il pic nic oppure mangiare al rifugio o anche solo fare merenda con yoghurt prodotto in loco e guardare gli animali liberi intorno.

 

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Dal rifugio Terz’alpe si può anche scendere lungo la mulattiera dal lato opposto rispetto a dove siamo saliti, passando da Second’alpe, vecchio rifugio, quasi paesino, abbandonato e suggestivo, e tornare al parcheggio passando da Prim’alpe, dove troverete anche un punto informazioni. É una strada aperta, una mulattiera larga.

La nostra bimba di 7 anni ha fatto più volte tranquillamente il percorso, il piccolo di tre ha alternato momenti di relax nello zaino di papà a momenti di camminata nel bosco. Nelle giornate calde anche solo fermarsi lungo il torrente è refrigerante e poco faticoso!

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Potete trovare altre informazioni utili sul nostro gruppo Facebook Le Econome in Vacanza: hotel, case, con bambini all’avventura!

 

Alessandra P.

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Chiari 13-14 giugno: FIERA DEL BAMBINO NATURALE

fiera del bambino naturaleNon possiamo non segnalare questo immancabile evento che si terrà a Chiari nei giorni di sabato 13 e domenica 14 giugno 2015.

La Fiera del BAMBINO NATURALE e una due giorni dedicata a bambini, famiglie e genitori, all’insegna dell’ecologia e del ritorno ad una dimensione più naturale della nascita e dell’educazione.
Una vera e propria festa dedicata al bambino, alla famiglia, sempre con attenzione alla qualità e ai principi etici e al rispetto dell’ambiente!

L’evento è dedicato ai temi della genitorialità empatica e rispettosa, dell’accudimento ad alto contatto.
Un’attenzione particolare sarà rivolta a questioni come il caro bebè, la decrescita serena, l’ecosostenibilità ambientale. Tanti espositori in linea con i principi etici, ecologici e naturali!
Il primo evento che vede tra gli organizzatori Il Leone verde edizioni, l’Associazione l’Impronta, l’Associazione del Bambino Naturale, l’Associazione Montessori Brescia e l’Associazione Kairòs di Chiari.

Fra i vari ospiti è doveroso annoverare CARLOS GONZALEZ, GIORGIA COZZA, MICHEL ODENT e ALESSANDRA BORTOLOTTI, ma questi sono solo quattro dei nomi che presenzieranno alla Fiera e terranno conferenze ad ingresso libero incentrate sulle buone pratiche famigliari.

L’INGRESSO E’ GRATUITO.
Insieme ai laboratori (come portare la fascia, massaggi al bebè, danzare coi bimbi, leggere ad alta voce, facciamo il formaggio, creare con la cera d’api, ricamiamo), ed agli incontri (omeopatia, il parto in casa, adozione e affido, la coppia si reinventa, conciliazione casa-lavoro) avremo modo di incontrare tante cose belle da imparare e conoscere.

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DANUBIO SALATO con Pasta Madre

Siamo in una bella, si spera, primavera, la voglia e il gusto si accendono così come la voglia di andare al parco o a fare qualche picnic. Il danubio è un ottima soluzione per tutti questi momenti di magia, ed è anche adattabile a buffet o rinfreschi; la ricetta è relativamente facile da fare, bisogna solo aspettare i tempi della Pasta Madre.
(Per comodità ora segnerò sempre la Pasta Madre col la sigla PM)

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INGREDIENTI:
150gr di PM Rinfrescata
500 gr di farina (150 semola, 200 farina OO e 150 Manitoba)
50 ml di Olio EVO
250gr di latte
1 uovo intero
1 cucchiaino di sale e 2 di zucchero
Ripieno: Formaggio e prosciutto o a vostra scelta.
Io ho la planetaria quindi metto tutto insieme facendo solo attenzione a non mettere a contatto subito sale e PM, per il resto aggiungo tutto e faccio partire l’impastatrice. Se invece decidete di impastare a mano, formate come sempre la fontana delle farine (io preferisco usarne diverse nello stesso impasto, potete usarne una sola, cambiare una delle mie farine o semplicemente il vostro mix preferito) mettete al centro i liquidi più il sale e lo zucchero e l’uovo, a quel punto mescolate prima con una forchetta e poi piano piano con le mani rendendola una palla liscia e compatta. Mettetela in frigo coperta con la pellicola e lasciatela lì per almeno una notte (6/8h).
Estraete la ciotola dal frigo, fate acclimatare per 2h circa e poi appiattite il tutto sulla spianatoia con le dita senza schiacciare troppo e dividete l’impasto, magari con un tarocco, in 12parti circa.
Ogni parte andrà ulteriormente appiattita –sempre con le dita- per mettere all’interno il ripieno da voi scelto, può essere formaggio e salume, patate e speck, verdure (già parzialmente cotte) e poi formate le palline ed appoggiatele in una teglia –possibilmente a cerniera per un’estrazione facilitata- imburrata ed infarinata. Una Volta disposte tutte le palline accendete il forno a 200° ed una volta arrivato in temperatura ponete il tutto a mezza altezza per 5 min, a questo punto abbassate a 180° e lasciate cuocere per altri 25 minuti.

Se volete una superficie più croccante potete spennellare, prima di metterlo in forno, la superficie con un tuorlo e del latte amalgamati e scaldati 20secondi nel microonde; potete aggiungerci anche vari semi secondo il gusto per magari segnare le palline con un ripieno diverso dall’altro.

Buona Pappa!
*** La pm, se l’avete liquida mettetela con i liquidi ed aggiungete il sale alle farine se invece l’avete solida, spezzettatela con la farina e mettete il sale nei liquidi.

*** se volete veganizzare la ricetta potete omettere l’uovo ed aggiungere circa 20gr di olio a quelli già conteggiati ed usare un latte vegetale non zuccherato.

piccolo merlo cosa dargli da mangiare

Sorprese di Primavera: un piccolo merlo

In questa stagione, specie se si abita vicino al verde, è facile imbattersi in piccoli volatili caduti dal nido.
In questi casi il nostro istinto ci porta a volerli soccorrere, ma non sempre ciò si rivela il meglio per loro.

Se l’animale sta bene e non ci sono pericoli imminenti è più saggio attendere per verificare che i genitori stessi non stiano cercandolo per soccorrerlo.
Se invece questo non succede, o il piccolo è implume o ferito, la prima cosa da fare è raccoglierlo delicatamente ed adagiarlo in una scatola di cartone imbottita da lana o pile, trasferendolo in un luogo tranquillo, ombroso e di poco passaggio onde evitare che l’esperienza possa spaventarlo al punto tale da indurgli un infarto.

Sarà necessario dargli da bere onde evitare la disidratazione e dargli da mangiare a intervalli regolari, durante la prima giornata, in emergenza, potrete sopperire con crocchette per cani/gatti ammollate in acqua o con omogeneizzati di manzo.

Ma se intendete prendervi cura seriamente del piccolo caduto vi consigliamo di seguire le direttive del CRUMA, che spiegano in maniera dettagliata cosa fare e non fare per rendere più sicura la convalescenza del vostro nuovo amico.

Noi, in questi giorni, ci stiamo prendendo cura di Gino 🙂 un piccolo di merlo scampato all’attacco di una cornacchia e alimentato adesso con camole del miele e pastoni per imbecco.
Gino reagisce splendidamente e ci chiama a intervalli regolari per il cibo e l’acqua, ormai salendo spontaneamente sulle nostre mani per essere imboccato.

uccellino caduto dal nido cosa dargli da mangiare

E voi avete mai curato un piccolo volatile caduto dal nido?

la raccolta del tarassaco

Erbe Spontanee: Il Tarassaco

erbe spontanee come riconoscerleSe avete la fortuna di abitare vicino a una po’ di verde non potete non notarlo.
Il tarassaco altro non è che il dente di leone, quella pianta che – in primavera – colora di giallo i prati con i suoi fiori che sembrano fatti di piccole piume.

Non tutti sanno che però questa pianta, se conoscete un pezzo di campagna coltivata ad erba e lontana da gas di scarico e rifiuti insalubri, è ottima anche per essere raccolta e mangiata.

Cresce rigogliosa soprattutto lungo i fossi, se conoscete cascine con campi aperti portare i bambini a fare incetta è un’ottima idea e un diversivo nei pomeriggi di caldo.

Quello che vi serve è solo una busta ed un paio di coltelli.
Cercate le piante ed assicuratevi che non siano troppo grandi o che il fiore non sia già sbocciato – questo eviterà che la raccolta abbia un sapore amaro. I boccioli, messi da parte e conservati sott’olio o sott’aceto possono sostituire i capperi in molte preparazioni, ma ricordatevi di non prendere tutta la raccolta del luogo per permettere alle piante di riprodursi.

Quando trovate una pianta serrate nel pugno le foglie e tagliatele alla base con il coltello, lasciando la radice nel terreno per permettere alla pianta di ricrescere.

come raccogliere le erbe spontanee

Pulitela dalla terra e dai fili d’erba che inevitabilmente avrete raccolto e riponetela nel sacchetto.
cercare erbe nei pratiA casa potrete lavarla meglio, sotto acqua corrente, e lasciarla scolare per un paio d’ore prima di servirla cruda con olio e limone, semplice oppure accompagnata da uova sode o lesso.
L’insalata di tarassaco ha proprietà depurative e drenanti.

Con i fiori sbocciati è invece possibile preparare un infuso comunemente conosciuto come miele di tarassaco, bollendoli in pentola dove verrà aggiunto il doppio del peso in acqua dei fiori e lo stesso peso dei fiori in zucchero.